Eccolo:
Intervista a Roberto Nicolick, Autore di “39 biglietti di sola andata” L EDIZIONI Savona
"Il titolo del libro “39 biglietti di sola andata” ha un motivo preciso d’essere ?" "Si, 39 sono i prigionieri giustiziati in modo arbitrario e sommario dai partigiani comunisti nel maggio del 45, a guerra finita, solo per vendetta . Sola andata, indica che fu un viaggio su un autobus , a senso unico senza speranza, verso la morte" "Si e’ ispirato ad un fatto realmente accaduto ?" "Certamente, la strage accadde per davvero, i cadaveri vennero tutti ritrovati e seppelliti dopo presso il cimitero di Altare, detto delle Croci Bianche, dove riposano tuttora, accanto a tombe di partigiani, finalmente in pace, senza odio e rancori." "Chi sono i protagonisti della vicenda ?" "Le vittime, tutti uomini dai 17 ai 60 anni compiuti, i loro fucilatori, esponenti della cosiddetta polizia partigiana comunista, le donne del convoglio Repubblicano, che vennero stuprate nell’Alessandrino e un certo numero di persone che assistettero alle violenze e alla strage." "Nel libro vi sono anche delle foto." " Infatti, foto recenti e d’epoca per meglio inquadrare e descrivere i luoghi dove si snoda la vicenda. Foto molto belle e suggestive, alcune assolutamente inedite." "In sintesi, ci racconti la vicenda, oggetto del suo scritto" " Al crollo della Repubblica Sociale Italiana, aprile 1945, si formarono delle colonne in fuga dalle principali citta’ del Nord. Una di queste partita da Savona, riesce ad arrivare tra mille difficolta’ a Valenza Po, dove le formazioni partigiane locali la intercettano e ne arrestano i componenti. Le donne subirono violenza sessuale, tutti furono derubati dei valori personali. Quindi vennero imprigionati presso il carcere di Alessandria. Dove arrivarono i partigiani savonesi a prelevarli, con un autobus, da Alessandria , attraversando l’Acquese, raggiunsero Cairo, lasciando una scia di sangue di esecuzioni sommarie, A Cadibona , dopo un pestaggio violentissimo, si concluse la vicenda con la fucilazione in massa di 37 persone. Le donne furono risparmiate." "Per scrivere questo paperback dove ha raccolto i dati e le notizie ?" "Dai giornali dell’epoca, dall’Archivio di Stato ma principalmente da testimonianze di persone che assistettero personalmente al fatto, e da persone che scamparono alla morte. A tutt’oggi queste soffrono di incubi per questa vicenda terribile.Altri hanno ancora adesso paura, e non hanno voluto comparire, infatti non sono stati nominati, come pure gli assassini, che ho citato solo con le iniziali, per il cosiddetto diritto d’oblio Gli assassini ?Tutti personaggi noti e riconosciuti, protestarono la loro innocenza in tribunale, nel corso del processo che ebbe luogo successivamente. Alcuni furono condannati ma….amnistiati e tre di loro faranno anche carriera politica. Comunque vissero tutti felici e contenti, la solita vergogna." "Perche’, Nicolick, ha scritto questo libro…scomodo ?" "Sin da piccolo ero incuriosito dalla strage, se ne parlava a mezza bocca, senza dare fastidio agli assassini che viaggiavano onorati e rispettati. Era in corso un meccanismo di rimozione di un fatto vergognoso. Tuttora attivo , e penso che i morti, di qualsiasi fazione, esercito, cultura o bandiera debbano essere ricordati e rispettati senza alcun tipo di strumentalizzazione politica. Questo in ultima analisi e’ il principale motivo, per riflettere sull’odio politico e sulla intolleranza di certi integralisti.Inoltre parlare di una strage compiuta da partigiani comunisti e’ come infrangere un tabù… Forse questo libro e’ scomodo per due tipi di persone : per me che sto cominciando a ricevere delle minacce e per chi mi invia le minacce, perche’ e’ obbligato a guardarsi dentro…" "Lei e’ uno storico ?" "No, sono una persona curiosa che vuole guardare dentro e dietro alle cose, che vuole capire, senza grandi strumenti culturali, senza atteggiamenti da secchione, e soprattutto voglio raccontare agli altri, non in modo ermetico o criptico, come accaddero certe cose, terribili e cruente, come quella in oggetto…" "Allora, auguri per il suo libro." "Grazie, di cuore, l’editore mi ha gia’ comunicato che le vendita vanno bene. E’ un libro che fara’ discutere molto, e questo e’ un fatto buono.".
9 commenti:
Purtroppo, caro amico, benché si d'accordo con l'esigenza della memoria (che ritengo dovrebbe essere oggi condivisa da tutti) mi permetto di osservare: sono dispiaciuto per la difficoltà di lettura del testo postato sul blog. A parer mio la scelta grafica è infelice. Permettimi un'altra considerazione. Se ci si presenta in "camicia" nera, gli "altri" certo si "chiudono e si contrappongono". A mio vedere dovresti cambiare l'abito grafico.
Cordiamente, Bruno Stepic
Si, altri si sono lamentati. Ma questo Blog è perennemente a lutto.
Per questo la scelta del nero.
La Camicia Nera la lascio nell' armadio, dedicata ad Aldo Resega...
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Poi questo non è un vero blog, lo è Santosepolcro.
Questo è un Archivio della Memoria, dove chi vuole, può attingere.
Caro amico, ho postato una pagina sul mio blog, dove faccio richiamo a questo. E anche su Forum Politico. org (http://www.forumpolitico.org/viewtopic.php?f=22&t=1352&sid=8ecb3a366b2f63bcbe693a7654ce3ae5 )
Spero di aver fatto cosa a te gradita. In caso contrario vorrai perdonarmi. Cordialmente, Bruno Stepic
Belle parole. Che scrivevo anch'io nel 2000, all' inizio della mia esperienza in Internet, forse sollecitato da Marcello Veneziani. Poi,prima attraverso i forum e poi con l' apertura dei miei Blog, ho cambiato idea.
Non esiste e non esisterà Memoria Comune e Pacificazione.
Fino a quando Moranino sarà un eroe per l' ANPI.
Fino a quando amministrazioni di sinistra , anche della tua bellissima e martoriata Regione, inviteranno noti negazionisti sloveno-croati a cianciare. Fino a quando delle Foibe si parlerà solo come reazione Italiana, ignorando le prime, quelle del 1943, che videro i patimenti di Norma Cossetto.Fino a quando nulla si saprà della Prima Guerra Civile Italiana, quella del 1919-1924. Fino a quando i sette Fratelli Govoni non avranno pari dignità dei Fratelli Cervi. Fino a quando saprò liberi i Battisti e gli assassini di Ramelli. Fino a quando a Mia Figlia, penultimo anno di Liceo, non sarà insegnata la storia a senso unico.Fino a quando brufolosi ragazzotti scriveranno cavolate nutrendosi della rete e non di sani libri.
Io, a 53 anni, Non Porgo l' Altra Guancia.
http://santosepolcro.splinder.com
http://mortidimenticati.blogspot.com
Caro amico, non credere che io non abbia sentito ciò che tu senti, o provato quello che tu provi. Sono sentimenti che, basta aprire lo "sportellino" tornano fuori. Ma quello non va aperto.
Sono sicuro che lo hai già fatto, ma comunque fallo ancora, rileggi questa pagina, con calma, molto attentamente.
http://sites.google.com/site/brunostepic/documenti-gentile
Cordialmente, Bruno Stepic
Mi spiace, ma in quest' Italia, che non è quella sognata da Gentile, ma quella che ho recentemente descritto in
http://santosepolcro.splinder.com/post/19752166/Nell%27+Italia+nata+dalla+resist
del 3 Febbraio ,
io non posso che tenere spalancati certi sportellini.
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Anch' io , all' inizio, parlo del 2000, ho cercato il dialogo.
Ma secondo te, perchè sono stato costretto a moderare i commenti, in tutti i miei blog ?
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Avendo 15 anni più di me,poi, sicuramente non hai una Figlia che frequenta il Liceo. Con tutto quello che comporta. Dalla storia a senso unico, ai pericoli di oggi.
Eppoi, per uno che considera Giorgio Almirante un Secondo Padre, come posso sopportare le dichiarazioni del sig. Fini ??? Su tutto ! Io ho una cicatrice vicino all' occhio, dell' antifascismo; e mi è andata bene. Quanti Cari Camerati hanno pagato più caro ?
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Gentile finì come sappiamo:ancora oggi viene vilipeso...
Così come una figura a me assai cara:quel Carlo Borsani, Cattolicissimo, che durante gli anni della Guerra Civile si prodigò per la pacificazione. Pur essendo cieco ed eroe, come ringraziamento ricevette piombo.
Dimenticavo:dalla tua foto noto una certa somiglianza con Aldo Protti, il più grande Baritono Italiano del Novecento.
Ebbene, lo sai che per essere stato prima Fascista eppoi Missino, Cremona gli ha negato l' intitolazione di una via ?
La Mia Milano gli ha dedicato un giardino. Nella sua città, nulla.
Quest' Italia non è quella per cui ho lottato.
Caro amico, sul mio blog, se hai guardato c’è un articoletto dedicato a Giorgio Almirante, ed altri dedicati a Fini & C. Epperò, credimi, io pur sapendo benissimo le cose che tu lamenti, ed avendo frequentato le piazze anche nel 1976 (rammenti quando ci chiusero la campagna elettorale per Saccucci a Sezze Romano?), ed avendo avuto familiari feriti (fortunatamente) nella RSI, non vedo oggi altra via, che pure so difficilissima, dato che conosco bene codesta gente.
Ma più, che contro loro, il mio sentimento di assoluta riprovazione è contro i democristiani, di allora e di oggi (Fini vuole entrare nei Popolari europei!) per le responsabilità morali che hanno del protrarsi della Guerra civile fino ai giorni nostri (con la complicità e l’avallo di S.M. Chiesa Cattolica. Il che non comporta mia riprovazione per il Sacro e la Religione – beninteso –). E responsabilità morali, per i noti interessi di bottega, per il controllo sui Servizi segreti che hanno sempre esercitato, usandoli anche strumentalmente, come veniva fatto dai “compagni” negli attentati dal 43.
Malgrado questo, ripeto, per il futuro, anche per i nostri figli e nipoti, non vedo altra via perseguibile (pur senza dimenticare nulla!)
Cordialmente,
Bruno
Mi spiace, ma proprio per esperienze dirette, il dialogo è difficilissimo, se non impossibile.
Quanto alla Chiesa, Noi mezzipreti stiamo recuperando velocemente terreno... :-) !
Grazie a 2 Grandi Papi.
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