martedì, agosto 08, 2023

QUEL MURO DI GOMMA SFONDATO DA MARCELLO DE ANGELIS.

 Ho aspettato che il caso De Angelis finisse, come spero sia finito, prima di scrivere in occasione del 2 agosto. A sinistra non si sono ancora ripresi dal fatto che la DESTRA abbia vinto, e li abbia scavalcati in tante cose, in primis l' avere eletto un Primo Ministro donna, ed allora ogni data "simbolo" dell' antifassismo militante", spesso coincidente con episodi tragici di 3 Guerre Civili combattute in Italia, tipo 25 aprile, 28 ottobre, Fosse Ardeatine, Shoah, Stragi Anni di Piombo e molte, troppe ricorrenze di sangue, viene riproposta per rinfacciare alla DESTRA connivenze col Fas.sis..mo di ogni epoca e paese, dimenticando i milioni di morti causati dal comunismo, perdendo l' ennesima occasione di PACIFICAZIONE NAZIONALE.

Bene, anzi, benissimo ha fatto Marcello de Angelis a riproporre i dubbi ed il pensiero sulla tragica Strage di Bologna, dubbi peraltro condivisi da larga parte di esponenti politici (come il Presidente Cossiga) e giornalisti (come il direttore dell' Unità, Piero Sansonetti e lo scrittore Gianluca Semprini, autore del libro "Il Caso Ciavardini".
De Angelis, toccato in prima persona da quel processo, essendo cognato di Ciavardini stesso, ma pure drammaticamente colpito dalla Terza Guerra Civile Italiana, avendo perso il fratello Nanni, il Piccolo Attila, morto in carcere a Rebibbia in circostanze ancora da chiarire, uno strano suicidio. E benissimo ha fatto Giorgia Meloni a non punire un LIBERO PENSIERO. Le radici profonde non gelano.

venerdì, settembre 17, 2021

L' Italiano di Napoli che sconfisse gli Afghani: PAOLO AVITABILE. Ovvero, Abu Tabela.


La guerra è un mostro, ma bisogna vincerla, con ogni mezzo.

Perché i vinti non scrivono la storia. 

Gli americani (ed i russi prima), avrebbero dovuto ispirarsi a questo Ufficiale Borbonico, il Generale Paolo Avitabile.

Il quale, dopo aver essere stato un vincente nel Regno delle Due Sicilie, si trasferì come Mercenario nelle Indie, dove sconfisse, al comando delle truppe del maharaja Ranjit Singh i ribelli Afghani.

Stessa vittoria poi contro gli stessi nemici al comando delle Truppe Inglesi. Ancora oggi, nelle città afghane, il suo nome arabo, Abu Tabela, viene evocato dalle madri come una sorta di Uomo Nero nei confronti dei bambini disubbedienti.

Il Generale era spietato: faceva torturare, impiccare, decapitare e pure impalare (come il Mio Vlad Tepes...) i ribelli anche sotto la propria abitazione, a Peshavar, anche parecchi al giorno.

Grazie a queste vittorie, accumulò ingenti ricchezze presso le banche inglesi, e rientrò poi ad Agerola, suo luogo di nascita.

Ironia della sorte, morì avvelenato dalla moglie giovanissima, triste fine per un Impavido.

mercoledì, novembre 25, 2020

LA STORIA DI VERA ROL, RASATA E PICCHIATA DAI PARTIGIANI PERCHE' BELLA MOGLIE DI NUTO NAVARRINI.

La storia dell' attrice Vera Rol,moglie di Nuto Navarrini, attore teatrale e di riviste, nonché di sceneggiati televisivi di successo come "Le avventure di Laura Storm".
Molto famoso durante il ventennio, allietava le truppe della RSI a Milano, e per questo fu nominato Capitano ad honorem della Brigata "Ettore Muti".
La bellezza della soubrette era molto invidiata dagli eroi delle montagne,per questo, dopo la loro discesa "coraggiosa" del dopo 25 aprile, fu picchiata e rasata,insieme a tutte le ballerine dell' ultima rivista della Compagnia: "La Gazzetta del Sorriso".

La coppia fu poi processata per collaborazionismo, ma finirono entrambi assolti.
FOTO:
Vera Rol; Vera Rol rasata; Vera Rol esposta al pubblico ludibrio da un criminale così ignorante da sbagliare il cognome (Roll invece che Rol); le ballerine de "La Gazzetta del Sorriso" rasate dagli "eroi delle radiose giornate".












venerdì, settembre 11, 2020

SALVATORE TODARO,UN EROE D'ALTRI TEMPI.

Comandante Capitano Salvatore Todaro, pluridecorato: Medaglia d'Oro, tre Medaglie d’Argento al valore, due di Bronzo, due Croci di Ferro. Era chiamato il Corsaro Gentiluomo, per via di numerose imprese romantiche e generose, piene di quel "Rispetto per il Nemico" di cui spesso io vi parlo. Nel 1940, dopo aver affondato una nave belga stracarica di armi per gli inglesi, rimorchiò la scialuppa con i superstiti. Ben 2 volte si ruppe il cavo, ed altrettante furono le volte che lo fece aggiustare, finendo poi per far salre i belgi a bordo, poichè pure la scialuppa era in procinto di affondare.

Arrivato alle Azzorre, dopo che li fece sbarcare, si sentì chiedere dal secondo ufficiale del Kabalo, la Nave Belga: "Ma lei, visto che tratta così un nemico, che razza di uomo è? Vede, se quando ci ha attaccati di sorpresa non stessi dormendo nella mia cabina, le avrei sparato addosso con il cannone, scusi la mia franchezza". Salvatore Todaro risponse: "Sono un uomo di mare come lei. Sono convinto che al mio posto lei avrebbe fatto come me". Portò la mano alla visiera in segno di saluto e fece per andarsene, ma vedendo il secondo ufficiale che lo guardava, si fermò e chiese: "Ha dimenticato qualcosa"? "Si - rispose l'altro con le lacrime agli occhi - Ho dimenticato di dirle che ho quattro bambini: se non vuole dirmi il suo nome per mia soddisfazione personale, accetti di dirmelo perché i miei bambini la possano ricordare nelle loro preghiere". Risposta: "Dica ai suoi bambini di ricordare nelle loro preghiere Salvatore Todaro".

Il gesto non fu apprezzato dall' Ammiraglio Karl Dönitz, che pure lo stimava: "Neppur il Buon Samaritano della parabola evangelica avrebbe fatto una cosa del genere”.
Laconico, Todaro, profondamente credente, commentò: "Un comandante tedesco non ha, come me, duemila anni di civiltà sulle spalle.".
L'eroe cadde durante la difesa di La Galita, il 14 dicembre del 1942, ucciso da una incursione di Spitfires.
Al Comandante Todaro è intitolato uno dei quattro nuovi sommergibili tipo U212 che ha iniziato il servizio operativo con la Marina Militare Italiana il 5 febbraio 2007, ed è stato assegnato all'operazione Active Endeavour sotto comando NATO. In precedenza un'altra unità della Marina Militare Italiana era stata intitolata alla memoria di Salvatore Todaro; era una corvetta antisommergibile, appartenente alla classe De Cristofaro, in servizio dal 1966 al 1994, che nel 1990 era stata convertita in pattugliatore.

martedì, maggio 19, 2020

Come morì un Italiano: Almerigo Grilz.

Queste foto a molti, diranno poco.
Si tratta di Almerigo Grilz, il primo giornalista italiano morto su un campo di battaglia dal 1945, il 19 maggio 1987.
Non aveva santi, in patria, nè aerei personali che lo riportavano a casa, nè, tantomeno, pur frequentando i Mujaiddin musulmani antisovietici in Afghanistan, non pensò mai di convertirsi all' Islàm.

E sapete perché ? Nessuno gli perdonava di essere stato un dirigente del Fronte della Gi
oventù e del MSI, poi Consigliere Comunale a Trieste.
Nessuno gli perdonava di stare sempre dalla "parte sbagliata", quella ANTICOMUNISTA.Cadde infatti durante uno scontro in Mozambico tra i Patrioti della RENAMO e l' esercito filosovietico.
A lui, Trieste ha intitolato una strada. Mentre nessun riconoscimento gli è stato dato dall' Ordine dei Giornalisti della Città Giuliana.

Gyula Grosics, il grande portiere NazionalCattolico che combattè il comunismo magiaro.

La Partita del Sogno, a 82 anni.
Parlo oggi di un Morto Dimenticato in occidente, non certo in Ungheria, dove é noto come "Pantera Nera",perché fu il primo portiere al mondo ad indossare la maglia di quel colore.
Nato nel 1926 da padre protestante e madre Cattolica, studiò da giovane, per volere di quest'ultima, come sacerdote.
Ma il suo destino era un altro: diventare uno dei più grandi portieri di tutti i tempi. Dopo alcuni anni giovanili in squadre minori, approdò nella mitica Honved nel 1950, inventandosi il ruolo di "portiere volante" o "secondo libero", poi patrimonio di altri portieri, come l' olandese Jan Jongbloed ed il colombiano René Higuita. Divenne presto una colonna portante della Nazionale, quella che, negli anni '50 sbaragliò tutte le altre squadre, tra cui l' Inghilterra, battuta 6 a 3 a Wembley e 7 a 1 in casa. 4 anni e 33 partite senza sconfitte. Era la formazione di Puskas, Hidegkuti, Kocsis e Czibor: la Squadra d'Oro.
Quella Nazionale era destinata a vincere i Mondiali in Isvizzera del 1954: 9 a 0 al Giappone, 8 a 3 alla Germania, 4 a 2 al Brasile, stesso risultato in semifinale all' Uruguay, Campione del Mondo in carica.
Mancò la vittoria, invece, in Finale, contro la Germania Ovest, un po' per aver sottovalutato i tedeschi, già mazziati in apertura del torneo, e molto per l' arbitraggio, con un goal validissimo annullato a Puskas nel finale, perdendo 2 a 3. 
Anticomunista e nazionalista fin da ragazzo, pur non militando, come qualcuno imprudentemente ed erroneamente ancora afferma, nelle Croci Frecciate, partito d'ispirazione nazionalsocialista, si arruolò nella 25 divisione SS Hunyadi Páncélgránátos Hadosztály, ma in funzione anti-sovietica. Non ebbe il tempo di effettuare rastrellamenti, infatti, perchè il loro Campo d'Addestramento fu evacuato in Austria, dove combattè contro gli americani, finendo poi loro prigioniero.
Ad ulteriore conferma della non appartenenza alle Croci Frecciate, è il fatto che, tornato in patria, non subì processo per Crimini di Guerra. Una vergognosa calunnia, dunque.
Nel 1949 fu arrestato mentre cercava di fuggire dal regime comunista, fu messo agli arresti domiciliari per spionaggio e tradimento, ma fu liberato dopi pochi mesi perchè ritenuto colonna della Nazionale Ungherese. 


Tifoso da sempre del Ferencvaros, squadra della Destra Cattolica e Nazionalista, in cui avrebbe voluto giocare, fu costretto a passare nel club del Ministero della Difesa magiaro.

E proprio nella Honved insieme agli altri giocatori, dopo la partita della Prima Coppa dei Campioni nel 1956, giocata contro l' Atletico Bilbao in Campo Neutro a Bruxelles per via dei carri armati sovietici a Budapest, fu protagonista del clamoroso rifiuto di rientrare in patria. Dopo un tour per il mondo, la squadra fu dichiarata illegale e, mentre Czibor, Kocsis e Puskas si fermarono fra Barcellona e Madrid, Grosics ed altri fecero rientro in Ungheria, dove furono arrestati. Il calciatore stesso trasformò la propria casa in deposito di armi per i Patrioti Anticomunisti.
Il portiere venne accusato di Alto Tradimento, ma, a furor di popolo, dopo pochi mesi fu liberato e fu richiamato dalla Nazionale, giocando altri 2 Mondiali; anche se fu costretto a trasferirsi nel Tatabanya, messo al bando dalla Honved.

Ma, una volta caduto il comunismo, il Ferencvaros volle regalargli il suo sogno: convocò Grosics all' età di 82 anni e lo fece giocare in porta per 40 secondi contro gli inglesi dello Sheffiel United, ritirando poi la Maglia Numero Uno.
Il giovane vecchio giocatore si commosse fino alle lacrime per i pochi attimi passati nella Squadra del Cuore.
Grosics ha raggiunto in Cielo i propri Fratelli della Squadra d'Oro nel giugno del 2014. Tutta l' Ungheria lo pianse come Eroe Nazionale. 





mercoledì, aprile 29, 2020

Carlo Borsani: 29 aprile 1945 - 29 aprile 2020.

29 aprile 1945 - 29 aprile 2020.

I partigiani uccidono a Milano il cieco Eroe di Guerra,Medaglia d'Oro e Poeta Carlo Borsani. Cattolicissimo, si battè moltissimo per la pacificazione nazionale durante la II Guerra Civile, avviando il dialogo tra Fascismo Repubblicano ed esponenti della resistenza,con l'avvallo di Mussolini. Nonostante avesse avuto la garanzia di avere salva la vita,fu ucciso barbaramente, ed il cadavere trasportato su un carretto per le vie della città.

Nel 2005 venne proposto al giornalista Gabriele Nissim di ricordare Carlo Borsani con un albero nel Giardino dei Giusti che sorge a San Siro per aver usato «la sua autorità, la sua posizione non secondaria nel Regime, per chiedere al capo della polizia di Milano di impedire che alcune persone fossero deportate.»; Gabriele Nissim rispose: «Non mi sottraggo. Il merito di una persona che ha agito indipendentemente dal proprio credo politico va riconosciuto, io credo che a San Siro si possa piantare un albero per ricordare "il Fascista" Carlo Borsani. Perché i buoni non stanno da una parte sola, e chi non lo riconosce è solo accecato dall'ideologia»: la proposta non ebbe poi seguito.