Credere che la sete di sangue del futuro sindaco di Crevacuore, Aurelio Bussi, il partigiano "Palmo", luogotenente di Moranino, medaglia d' oro della resistenza, si sia placata con la morte della povera Margherita, è una pura illusione. Solo due ore dopo l'esecuzione della povera Madre di Alfa Giubelli, ecco che altri tre partigiani, Gino Gozzi, Giacomo Fantini ed Ugo Girardi, il Fanfulla che aveva premuto il grilletto insieme a Carlo Calvi, si recano all' uscita della fabbrica dove lavora lo zio della Ricciotti, Calimero. Questi è un Fascista convinto, un duro, uno che oggi se fosse in vita se ne farebbe beffe dei vari Badoglio che in continuazione ci ammoniscono sul Male Assoluto, quello che aveva portato il figlio della nipote in Germania, e che per questo scamperà a morte certa ad opera dei partigiani, uno che era temuto ma rispettato in lanificio, in quegli anni difficili. Che aveva la pistola, una Bufalo 6,35, ma che quel giorno lasciò nel cassetto in fabbrica perchè era diretto a Borgosesia dalla propria donna, Caterina Bollazzi, senza sapere che quel gesto gli sarebbe costato la vita. I tre lo prelevano e lo portano nella stessa casupola vicino al cimitero, dove c' è di nuovo Palmo; che subito gli molla uno schiaffo: "Ti ricordi quel 28 Ottobre, quando me lo mollasti tu perchè non facevo il Saluto Romano ?". Ma Calimero non trema, lo conosce da anni, sono compaesani, in fondo. Ancora non pensa che i "valori dell' antifascismo" lo hanno cambiato. "Bè, Aurelio, siamo pari, no ?". Ma la frase si smorza sulla raffica di mitra che gli trapassano i polmoni. Senza sapere perchè. In fretta Margherita e Calimero vengono sepolti tra la boscaglia dietro il cimitero. Per una degna sepoltura ci volle l' intervento del Parroco, Don Pietro Graziano, che il giorno successivo alla doppia esecuzione, dopo la prima Messa si recò in paese dal Bussi, che aveva in tasca la pistola del Ricciotti, e chiese la restituzione dei poveri corpi. Palmo, boffonchiando qualche bestemmia, accosentì. Che umanità, come direbbe quel demente criminale che ha commentato in Santo Sepolcro il mio primo post su Alfa Giubelli:
#1
17 Settembre 2008 - 18:49
questa storia insegna solo una cosa. che i fascisti vanno presi e fatti fuori da piccoli. perchè prima o poi il loro odio, la loro violenza, la loro bestialità viene sempre fuori. il compagno "Palmo" ha pagato per essere stato umano e aver voluto risparmiare una bambina "innocente" ,che innocente ovviamente non poteva essere "educata" com'era stata da una donna infame. chi verrà dopo di lui non farà lo stesso errore. morte ai fascisti. sempre. Mario Giacobbo utente anonimo
AI: e7dd9d633ae090c
2 commenti:
se ne fossero ancora di fascisti veri mica morivano nel proprio letto i vari terroristi del dopo 1945
S' è perso lo stampo, credo...
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