lunedì, ottobre 23, 2006

Maleter,Nagy e Gimes: quando i morti fanno paura.

Sappiamo oggi come la salma di Mussolini fece paura nel dopoguerra, ed ebbe parecchie vicissitudini, prima di finire nella tomba di famiglia a Predappio.
Ma i dittatori comunisti, in genere superstiziosi, come Stalin e Ceausescu che si affidavano ad astrologhi e maghi( con strane analogie con certi politici nostrani con il vizietto delle sedute spiritiche...) hanno sempre paura dei morti, specie di quelli fatti ammazzare da loro con processi senza garanzia. Ebbene, lo stesso accadde ad Imre Nagy ed agli altri 2 giustiziati con lui, il Generale Pal Maleter ,partigiano e comunista, Ministro della Difesa del Governo insurrezionale del 1956, e Miklòs Gimes, giornalista comunista, fondatore di un giornale clandestino dopo la repressione, fucilati il 16 giugno 1958. Dopo l’esecuzione, i tre furono in un primo tempo sepolti sotto uno spesso strato di cemento vicino al carcere di Via Kozma, dove si era svolto il processo, in un luogo ignoto alle famiglie.Ma durante l’estate del 1961 le tre salme furono esumate e sepolte di notte nel segreto più assoluto nel Cimitero Comunale di Budapest, accanto alle tombe di altre vittime dei processi fatti celebrare da Kadàr, Geza Losonczy e Joszef Szilagyi. Le bare furono fatte passare al di sopra del muro di cinta ed il personale del cimitero fu tenuto all’ oscuro di qualsiasi particolare dell’ inumazione di quei tre morti registrati sotto falso nome. Per trent’anni tutti gli sforzi dei parenti per conoscere il luogo della sepoltura sono stati vani. Basandosi su informazioni incerte, essi portavano i fiori su alcune tombe del lotto n.301 del cimitero comunale. La polizia maltrattava i visitatori e più di una volta demolì le tombe, facendole calpestare dai cavalli.
Solo nell’ 1989 fu resa giusta sepoltura alle salme.

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