I primi giorni di Aprile la RAI si appresta a mandare in onda, con Gigi Proietti al posto del pubblico ateo Nino Manfredi (spessissimo nelle vesti di Religioso, guarda un po'...), una nuova versione di quel campione di Cattofobia che fu il film "In nome del Papa Re" del noto anticlericale Luigi Magni. Un film beceramente a senso unico, dove si descrivono gli apparati Vaticani ottusi, crudeli, con pure un Generale della Guardia pederasta.
Avendo già scritto qualcosa in passato sulla vicenda descritta, ma non trovandolo, sono costretto a tornare sull' argomento, per le precisazioni di rito.
Siamo nell' Ottobre del 1867, a Roma, intorno all' epoca di alcune zuffe provocate da agenti segreti ex-piemontesi (poi italiani) ed inglesi, appena dopo la battaglia di Villa Glori. In città era stato proclamato lo Stato di Guerra, anche a seguito degli attacchi garibaldini. Giuseppe Monti e Gaetano Tognetti fanno esplodere una Caserma di Zuavi Pontifici, la Serristori, procando tra 25 e 40 morti tra gli Zuavi e 4 morti tra i passanti inermi. Oggi, la vulgata, anche grazie al film di Magni, celebra Monti e Tognetti come 2 eroi, piuttosto che due terroristi, perlopiù prezzolati da una potenza straniera, come da loro stessi confessato. Processati e condannati alla Pena Capitale, Pio IX, che avrebbe voluto graziarli, dovette alla fine cedere alle richieste popolari, poichè i Romani erano indignati dalla macelleria provocata dall' attentato, con corpi spappolati e sangue a rivoli, e dopo aver tentennato, fece giustiziare i 2 terroristi dopo oltre un anno. Notizie poi confermate anche recentemente dallo scrittore Vittorio Messori.
Alcuni trovarono in quest'attentato delle similitudini con quello di Via Rasella durante la Seconda Guerra Mondiale.
(nella stampa dell' epoca, il resto della Caserma,dopo l' attentato...)
Nessun commento:
Posta un commento