Carlo Borsani |
E mentre starnazzano per un Caino come Saddam, dimenticano figure come Carlo Borsani e Don Tullio Calcagno.
Carlo Borsani,cieco di guerra, medaglia d'oro,fervente e praticante Cattolico, giovane e schietto poeta, non aveva la più lontana "responsabilità del ventennio". Per tutta la durata della RSI lavorò per una comprensione umana e cristiana tra italiani: senza riserve, né riflessi dannosi per alcuno. Tutta Milano, per non dire tutta l'Italia, conosceva la vita integerrima del poeta-soldato, la purezza dei suoi ideali, soprattutto la sua totale dedizione alla Patria. Nella sua sincerità e buona fede, egli non dubitava che nella capitale lombarda si potessero trovare degli uomini immuni da forsennata faziosità, così da comprendere non solo la bellezza, ma l'utilità e necessità dell'avvicinamento fra italiani al di sopra di tutto. Tale atteggiamento e impegno del Martire è tanto più rilevante in quanto, ripetiamo, ha avuto un peso determinante nella sua soppressione.Il Borsani fu soppresso senza una sentenza qualsiasi a suo carico, con un colpo alla nuca, perché gli aguzzini sapevano che esponenti partigiani, che non erano stati insensibili ai suoi richiami di pace, intendevano sottrarlo alla condanna capitale.
Don Tullio Calcagno, che aveva aderito alla RSI, si battè per la conciliazione come Borsani; eppure il 29 Aprile 1945 venne portato alle Scuole di Viale Romagna, dove risiedeva un Tribunale del Popolo che lo condannò a morte con la semplice formale constatazione della sua identità personale. Caricato sopra un camioncino e trasportato a Piazzale Susa, prima di avviarsi al muro, ad alta voce, che venne udita da tutti i presenti, il condannato chiese il sacerdote. Gli risposero che era troppo tardi. Egli allora fece cenno di volersi raccogliere un istante e poi si fece il segno della Croce. In quell'atto fu colpito dalla scarica. Sono le tre pomeridiane dell'ultima domenica di Aprile. Qualcuno corre alla vicina parrocchia di S. Croce e grida: "Viene giustiziato un prete!". Uno dei sacerdoti coadiutori della Chiesa si precipita sul luogo, amministra a Don Calcagno il sacramento dell'Estrema Unzione Sub Conditione, avendo poi cura di togliergli di dosso la veste talare inzuppata di sangue, perché non attiri altri dileggi sulla Salma. La quale viene posta sopra un carretto della nettezza urbana e trasportata al Cimitero di Musocco.
Piuttosto che manifestare l'ennesimo loro antiamericanismo, i politici eredi del comunismo meglio farebbero a pensare a questi ed alle migliaia di Morti delle "radiose giornate".
3 commenti:
E' fin troppo evidente il richiamo di questo post al discorso pronunciato da Napolitano - e trasmesso in pompa magna dalle nostre reti televisive - dopo l'esecuzione della condanna a morte di Saddam.
Versano lacrime finte e di coccodrillo, fanno discorsi moralistici, di convivenza e di dialogo, sperando, con ciò, di far dimenticare il loro passato di "feroci aguzzini".
Complimenti per il bel lavoro che ci fa ricordare il vero volto del comunismo post bellico.
Marshall, scusami, avevo dimenticato di guardare i commenti, che ho dovuto moderare a causa dei soliti furbi che insultano.
In effetti questo , a differenza dell'altro mio Blog http://santosepolcro.splinder.com è più che altro un sito di ricerca da dove potete attingere;
grazie per i complimenti.
Adesso sono concentrato sui morti 1919-1924, molto più difficili da reperire. Ma ho trovato in questi giorni una nuova fonte storica interessantissima.
AUGURI AD UN UOMO CHE HA CAMBIATO LA STORIA ED HA PERMESSO A MOLTI DI VIVERE ANNI SPENDIDI CHE PURTROPPO NON TORNERANNO PIU' SENZA DI LUI.BRANCO88
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