martedì, ottobre 17, 2006

L'antifascismo si mobilita contro Pansa.


Conoscete questo signore ? E' il Senatore Giorgio Pisano' , che molti anni fa scrisse diversi libri contro il mito e la retorica resistenziale e scomparso proprio oggi, nove anni or sono. Libri che hanno ispirato Giampaolo Pansa, per ammissione dello stesso. Pisanò rimase però ghettizzato, perchè Fascista convinto e non pentito; mentre Pansa, dall'alto della sua fama di uomo di sinistra, ha potuto narrare storie e verità conosciute e tramandate solo negli ambienti della Destra o presso i parenti delle troppe vittime massacrate durante la Guerra Civile dagli eroici partigiani.Ma ora Pansa ha conosciuto l'identico clima liberticida di quegli anni e degli anni '70, quando si urlava : "La resistenza ce l'ha insegnato, uccidere un Fascista non è reato" , perchè ieri a Reggio Emilia, città famosa per essere il centro del Triangolo Rosso dove furono torturati ed ammazzati centinaia di innocenti, è stato non solo contestato, ma ha pure rischiato l'aggressione da parte di una ventina di prodi appartenenti ai Centri Asociali durante la presentazione del suo nuovo libro, "La Grande Bugia". Pansa aveva appena incominciato a parlare,rievocando quanto era accaduto un anno fa, in quella stessa sala dell’hotel Astoria, al termine della presentazione del suo penultimo libro, «Sconosciuto 1945». «Si alzò un signore sulla sessantina e disse: "Io non mi sento un cittadino di serie A. Sono solo un cittadino di serie B. Perché da sessant’anni cerco le ossa di mio padre, e non le ho ancora trovate». In quel momento nella sala è entrato un giovane e, scaraventando una copia de «La grande bugia» sul tavolo, si è avventato contro l' autore, urlando: «Io sono un cittadino di serie A, e lei ha scritto un libro infame per fare soldi sulle spalle della Resistenza! ». Contemporaneamente sono entrati di corsa venti giovani dei Centri Asociali, alcuni di Reggio, altri venuti da Roma. Lunghi capelli con le treccine, pugni chiusi. Occupano la sala, srotolano striscioni rossi con le scritte «Revisionisti assassini» e «Ora e sempre Resistenza», cantano in coro «Bella Ciao». Pansa ha così sperimentato quanto sia difficile scrivere la verità in quest' Italia dove la retorica antifascista ha posto radici molto profonde non solo a sinistra, ma anche a Destra, come si evince da certe dichiarazioni sempre più sconcertanti dell' Onorevole Fini , dall'uso della parola "Fascista" del Sig. Sgarbi e dal clima che certi liberal/libertari cercano di imporre in Tocqueville, forse frustrati dal fatto di essere assai snobbati dall' elettorato Italiano.

2 commenti:

Lo PseudoSauro ha detto...

Ti devo correggere: non erano "centinaia" erano proprio "migliaia" di "presunti fascisti", tra cui donne, bambini, preti, possidenti, militari (dispersi in Russia) e partigiani "bianchi". Dove stavo io c'era gente a cui il prete consigliava di dire che i propri cari erano morti in guerre esotiche pur di evitare che venissero fatti fuori anche loro. Fino Togliatti fu costretto a provvedere creando il "distaccamento speciale" alle sue dirette dipendenze per far fuori i compagni frettolosi, ma nel nord-italia si contano decine di migliaia di morti ammazzati in questo modo. Ma celebrano i trucidati delle Ardeatine, che erano un centinaio... almeno lo facessero per gli uni e per gli altri, ma sarebbe problematico lo scoprire che in tutto il ventennio le esecuzioni furono si e no 80 e quasi sempre dopo un regolare processo. Poi "celebrano" gli stermini degli ebrei che nel '38 erano 55.000 ed a guerra finita oltre il doppio... l'unico caso di sterminio riproduttivo della storia dell'universo. In soldoni: sono parecchio bugiardi, ma proprio tanto.

Anonimo ha detto...

Puoi imparare da un ragazzino di 13 anni?