Marzo 1946: il partigiano comunista Renato Seghedoni cade abbattuto da una raffica di mitra; lo trovarono ucciso in un viottolo di campagna.
La sua colpa: aver preso le distanze dall'ondata di violenza rossa nel Triangolo della Morte; si preparava a portare un dossier ai Carabinieri con i nomi dei responsabili di molti eccidi.
Al funerale, i suoi assassini si presentarono alla famiglia per fare le condoglianze e si offrirono di portare a spalla la bara.
Per questo omicidio Dante Bottazzi fu condannato in contumacia all’ergastolo nel gennaio 1952. Nell’ottobre 1947 aveva avuto trent’anni per l’omicidio del maresciallo dei Carabinieri Attilio Vannelli. Nell’aprile 1951, 18 anni per l’omicidio del parroco di Riolo di Castelfranco, prelevato dalla canonica nella notte tra il 25 e il 26 maggio 1945: don Giuseppe Tarozzi. Il corpo non fu mai ritrovato.
Bottazzi, il partigiano "Beta" secondo Pansa, non ha mai fatto un giorno di prigione: fuggito in Jugoslavia , terminò gli studi laurandosi, insegnando nella scuola della minoranza italiana fino al 1960. Dal '60 all'83, fu professore universitario alla facoltà di economia di Fiume. Godette infine dell'amnistia e rientrato in Italia,si iscrisse all'ANPI ed ai DS ,nonostante la sua precedente espulsione dal PCI per i crimini commessi.
Nessuno nel partito di Fassino se ne accorse ( ?!?) fino a quando un' intervista al Bottazzi di un giornale locale costrinse gli ex-comunisti ad espellere di nuovo l'ex-seminarista ed allievo di Don Tarozzi ,che si vantava nell'articolo d'essere pure in possesso del diploma di partigiano avuto da Pertini.
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