sabato, aprile 25, 2009

25 aprile: vengo anch'io ? No, tu no !

Dopo essermi occupato in "La peggio gioventù" dell' uso della parola "resistenza" negli slogan rossi degli anni '70, passo ora qui a ricordare che, in questo clima celebrativo resistenziale, ancora una volta rimangono fuori dalla memoria migliaia di combattenti di un Esercito Regolare, che combatterono in Divisa per oltre un anno e mezzo continuando una guerra, voluta e sentita dalla stragrande maggioranza del popolo italiano, decisamente Fascista il 10 Giugno 1940, restando alleati ai paesi con cui ci si era schierati inizialmente. Parliamo naturalmente dei Combattenti dell' Esercito della Repubblica Sociale Italiana, che pagarono con un altissimo tributo di sangue, anche a guerra finita da tempo, questa loro fedelta' e coerenza. Anche in combattimenti contro i veri invasori di allora, gli angloamericani, i francomarocchini, i polacchi, i neo-zelandesi, i canadesi, i brasiliani, gli juogoslavi e tutte le variegate formazioni che si succedettero nel corso degli ultimi tempi della II° Guerra Civile Europea nella progressiva occupazione d' Italia.
Ancora oggi, anche nei vari discorsi ufficiali, li si dimentica oppure si pretende di parlare per loro, inneggiando a valori resistenziali per i quali moltissimi italiani ebbero lutti anche dopo la fine della guerra e, successivamente, anche negli Anni di Piombo. E pretendendo che tutti gli italiani guardino oggi beati a quei valori, omettendo che, negli Anni del Consenso, la stragrande maggioranza degli Italiani si identificarono negli Ideali del Fascismo, alternativi alla forma di governo democratica e parlamentare. Che rimane UNA delle tante forme di governo.

Tra di loro, voglio ricordare oggi il Reggimento Alpini Tagliamento, che si distinse nella lotta contro i partigiani di Tito, come nella battaglia di Tarnova della Selva (oggi in territorio temporaneamente Sloveno), per impedire l' occupazione dell' intero Friuli-Venezia Giulia da parte jugoslava con l' avvallo di Togliatti.
Questi Alpini, oggi dimenticati, collaborarono verso la fine del conflitto con i partigiani anticomunisti della Osoppo (quelli uccisi a Porzùs, per intenderci, di cui mi sono occupato in passato)per difendere la Patria, ed in particolare la città di Udine. Questi Soldati ebbero 720 uomini tra morti e dispersi, 608 furono i feriti, e 45 assassinati a guerra finita nel nome della resistenza e dell' antifascimo.

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