giovedì, aprile 24, 2008

L' eccidio di 4 "pericolose" sartine "Fasciste" a Tollegno.

Questo è un episodio tra i meno conosciuti dei meno conosciuti della Seconda Guerra Civile Italiana: 22 Marzo 1944, l' Eccidio di quattro componenti della Famiglia Perino, a Tollegno, nel Biellese.
Verso l' una di notte i militi di sentinella della GNR di Andorno sentono in lontananza lunghe raffiche di mitra. Subito in allarme, escono in perlustrazione. Dopo i primi accertamenti a vuoto, i soldati Repubblicani giunsero a Tollegno, ad un chilometro di distanza. Dove trovarono tutti gli abitanti svegli ma chiusi nelle case e terrorizzati. Una voce da una di quelle case avvertì loro di andare a casa di Caterina Tiboldo Perino. I militi si recarono immediatamente sul posto, e trovarono l' abitazione con la porta spalancata e deserta. Entrando, erano evidenti i segnali di una lotta con saccheggio finale. Iniziò subito un rastrellamento, e finalmente qualcuno dei terrorizzati abitanti incominciò a parlare. Alcuni eroici partigiani comunisti avevano prelevato 4 donne e 2 bambini della Famiglia Perino dall' abitazione, li avevano trascinati per tutto il paese, incuranti delle suppliche delle donne e dei pianti dei bambini, fino al Cimitero. Dopo poco, le ripetute raffiche posero fine a quel supplizio. Immediatamenti i soldati corsero al Camposanto, dove trovarono i due bimbi, Italo e Mirella, di 4 e 3 anni, terrorizzati ed abbracciati ai cadaveri di Caterina Tiboldo Perino, la sua figliastra Angiolina Pialorsi, di 20 anni, e le figlie Mariuccia e Carmen Perino, di 18 e 16 anni.
Caterina Tiboldo, vedova di un suo compaesano, Giuseppe Perino, dal quale ebbe tre figli, Lucia, Mariuccia e Carmen, si era risposata con il vedovo Alfredo Pialorsi, che a sua volta era padre di tre ragazzi. Due dei quali si sposarono, mentre Angiolina rimase in casa. I due vedovi ebbero quindi a loro volta altri due figli, Italo e Mirella. Nessuno della numerosa famiglia si dichiarava Fascista, ma la necessità di lavorare per sfamarsi, oltre a fare gli operai e le operaie, portò le donne nei ritagli di tempo a fare le sarte. La loro colpa fu quella di lavorare proprio per il presidio della Guardia Nazionale Repubblicana di Andorno. I quali Militi, poche ore prima dei funerali delle 4 povere sartine, il 24 Marzo fucilarono nello stesso punto 5 partigiani per rappresaglia contro l'inumano eccidio. Ebbene, oggi sul muro del Cimitero di Tollegno c' è una lapide che ricorda i 5 partigiani; nè una croce nè un rigo per le 4 "pericolosissime" sartine nemiche del popolo.
Proprio in questi giorni il Comune di Tollegno ospita una mostra fotografica sulla resistenza a cura dell' ANPI locale. Chissà se ricorderanno quelle povere quattro sartine...
Che ancora qualcuno si ostina a definire "tre militi Fascisti". Avete capito benissimo: "TRE MILITI FASCISTI" !
Ma, Tollegno, è il paese che diede i natali a FRANCESCO MORANINO !

4 commenti:

Isobel -Argante- ha detto...

Interessante questo blog. E triste questo articolo. Pensavo di essere più o meno l'unica ad aver scritto qualcosa per il...25 aprile di destra...

Argante

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

No, siamo in tanti...

Isobel -Argante- ha detto...

... io ho narrato la storia di mio nonno. Venne fucilato e buttato via chissà dove... Aveva 6 figli piccolini. Sono passati 63 anni, ma sto ugualmente cercando di scoprire qualcosa.. Sembra impossibile riuscirci...

Qui c'è la sua storia:
http://mabonfairy.splinder.com/

Grazie per aver reso onore anche a lui...

Argante

SALVATORE ha detto...

E' la maggioranza degli italiani che non ne puo' + di questa farsa della liberazione che tra l'altro è stata portata dagli americani.Ormai la riesumano per volonta' di 4 scalcagnati.