Tra il 30 Aprile ed il 15 Maggio 1945 oltre trecento persone vennero uccise negli argini e nelle campagne intorno a Codevigo (Pd) da parte dei partigiani comunisti della 28' Brigata Garibaldi "Mario Gordini", comandata da Arrigo Boldrini, ma anche dai badogliani della Divisione Cremona.
Negli anni '60 alcuni parenti delle possibili vittime iniziarono la ricerca dei corpi, in genere abbandonati alle acque o sepolti in fosse comuni, nei cimiteri o nei campi. Furono trovati 114 corpi, ma non fu possibile l'identificazione per tutti. Molti scomparsi non furono ritrovati.
77 salme furono recuperate nel cimitero di Codevigo. 17 salme furono recuperate nel cimitero di S.Margherita. 12 salme furono recuperate nel cimitero di Brenta d'Addà, ora ospitate nell' Ossario del Cimitero di Codevigo, inaugurato il 27 Marzo 1962.
In una tabella dell'Ossario ci sono 98 nomi ed i resti di 114 uccisi, di molti non si sa il nome.
Tra gli identificati, spiccano le tragiche storie di 2 di essi, proprio perchè del posto, e non come la maggior parte proveniente dal Ravennate:
Corinna Doardo, maestra elementare. I partigiani la prelevarono, la sottoposero a sevizie tali che il medico accertò che solo un orecchio era rimasto intatto, la fucilarono e abbandonarono il cadavere nudo nel cimitero.
Mario Bubola, figlio del podestà fascista del paese, fu prelevato a casa, fu torturato, si tentò di tagliarli il collo con del filo spinato, gli fu tagliata la lingua, infilatagli poi nel taschino della giacca, gli furono tagliati i testicoli che gli furono messi in bocca. Fu poi sepolto in un campo di Erba Medica.
I rastrellatori di Boldrini li prelevarono coi pretesto di condurli a Ravenna, loro terra d'origine, per un regolare processo.
Furono invece portati a Codevigo, e qui fucilati, a gruppi, sulle rive del Brenta.
La corrente si portò via molti di quei cadaveri, mentre quelli rimasti sugli argini furono caricati come immondezza su carrette agricole e gettati nei vari Cimiteri della zona. Nessuno ebbe un processo, anche sommario.
Arrigo Boldrini (Bulow),dopo la liberazione è stato Segretario Nazionale dell'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia) e ne è ora Presidente onorario. Più volte deputato e senatore della Repubblica nelle file del PCI,nel 1989 ha aderito al PDS. Per i 35 anni di attività parlamentare, riceve una pensione di 9947 Euro al mese (L' ora di Romagna, 02/02/07).
L' Eccidio di Codevigo è stato ampiamente raccontato dal giornalista Gianfranco Stella "1945, Ravennati contro. La Strage di Codevigo". Querelato dal Boldrini, è stato assolto. Successivamente è stato riportato nel "Sangue dei Vinti" di Pansa.
Boldrini rappresenta quei "Valori dell' antifascismo" rivendicati a gran voce in Tocqueville dai soliti noti giovanitristi e paperelle, alias Bibì, Bibò e Capitan Cocoricò ?
5 commenti:
Ne ho letto le tristi sorti su "il sangue dei vinti".
Veramente una strage deplorevole.
ho scritto all'ANPI riguardo a Boldrini e ho iniziato una discussione su un Forum di "novelli partigiani"...
se avete voglia di vomitare basta leggere le risposte che mi hanno dato...
http://www.radiochango.com/english/forums/messages.php?ID=1&IDM=120089
nessuno farà mai giustizia...
Mirko Viola
P.S. nei miei interventi su quel forum mi sono permesso di citare questo blog...
saluti
Renato,mi spiace, non posso pubblicare il tuo commento, mi chiuderebbero il blog. Riscrivilo mondato e lo pubblicherò volentieri. Scusami e grazie.
Mi limito a scrivere solo poche righe. Mio padre non ha mai avuto la fortuna di conoscere il suo perchè è morto quando aveva 1 anno.Io non ho avuto la fortuna di conoscere mio nonno e non voglio neanche immaginare che cosa gli abbiano fatto perchè mi ribolle il sangue nelle vene.Tutte le volte che andavamo a Codevigo e che passavamo sopra al Brenta mi ricordo gli occhi lucidi di mio papà. Mio nonno si chiamava Milandri Sergio, aveva 28 anni ed è uno delle vittime della strage.
Che Tuo Nonno Riposi in Pace e Viva per sempre nel Ricordo di chi lo ha amato senza conoscerlo.
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