sabato, gennaio 27, 2007

Platania Luigi.

Riminese, reduce della Grande Guerra, dove fu più volte ferito e mutilato; decorato di tre Medaglie d' Argento, e di due Croci di Guerra. Tra le sue imprese di guerra si ricorda l'attraversamento a nuoto dell' Isonzo presso un ponte minato con abbattimento della sentinella nemica e riattraversamento del medesimo fiume sotto il tiro dei fucili austriaci che lo ferirono; e la conquista sul Podgora, con un pugno di soldati, di una trincea.
Venne ucciso da un anarchico la notte del 19 Maggio 1921 nella sua città.
Animatore del Fascio riminese, così viveva la sua attesa: "Conto la mia vita a ore ed a minuti, perchè tutti i giorni mi giungono lettere anonime con minacce di morte", diceva ad un amico poche ore prima di essere assassinato, colpito alle spalle mentre era al proprio posto di lavoro come ferroviere.
E tale era la paura che aleggiava nella città romagnola a causa delle violenze comuniste che, nonostante Platania fosse riconosciuto come un Eroe di Guerra, molti ebbero paura ad andare ai funerali.
Così infatti l'Onorevole Silvio Gai scrisse ai giornali:
"Torniamo da Rimini con l'animo in rivolta per lo spettacolo supremamente vile dato dalla città durante i funerali dell' Eroe Luigi Platania, assassinato a tradimento da un comunista, giunto da San Marino. La Chiesa del suffragio era vuota. Solo i Fascisti attorno al feretro avvolto nel Tricolore. Per le vie della città porte e finestre ermeticamente chiuse. Poche bandiere e pochi coraggiosi affacciati, in gran parte donne, che hanno avuto il coraggio di gettare dei fiori sulla cassa portata a spalle dai Fascisti. Per le strade nessuno. Dove la città teneva rinchiusi gli uomini ? Nessun cittadino ha portato il suo saluto ad un eroe così vero e così puro.
Al cimitero NESSUNO aveva pensato ad approntare una tomba per ricevere il corpo tre volte straziato: dal piombo austriaco, da quello degli assassini comunisti e dal ferro chirurgico per l'autopsia. Si è dovuto requisire un locale per murare la cassa."
Solo l'anno seguente fu posta una targa alla Stazione Ferroviaria, dopo un corteo solenne ma silenzioso. Ed il Duca d' Aosta fece pervenire questa lettera:
"Adempio con vivo senso di fierezza all' incarico avuto da S.A.R. il Duca d' Aosta di trasmettere a codesta Presidenza l'espressione augusta del compianto e dell' omaggio del Suo Cuore di Principe e di cittadino alla Sacra Memoria di Luigi Platania, combattente dell' Isonzo e del Carso, emblema vivente nelle cicatrici delle sue ferite e nella sua mutilazione del più sublime olocausto, caduto vittima pura ed inerme d'un cieco odio esecrando e brutale. Di fronte all'infamia che lo spense a tradimento, la Sua radiosa figura assurge a simbolo di una più sacra grandezza. Che nel nome e nel sacrificio di questo valoroso, si plachino alfine le cruenti ire fraterne, ed il volto divino della Patria torni a splendere del suo più puro sorriso.
Con osservanza, Il Colonnello Segretario di S.A.R. il DUCA D' AOSTA,
Nino Villasanta.".

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